Ad ogni giornalista il suo Klout: ecco alcuni consigli utili

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In Rete, si sa, la reputazione è uno dei fattori fondamentali che utilizziamo per giudicare qualcuno che non conosciamo davvero.

“Abbiamo il marketing manager di una grande azienda tra gli amici in comune su Facebook, sarà una persona da seguire!”, oppure “ il CEO di quella startup appena finanziata è un suo seguace su Twitter, allora devo ricambiare il follow!” sono solo alcune delle frasi che diciamo a noi stessi per inquadrare una persona sui social media.

Ciò che scriviamo, pubblichiamo, condividiamo è sotto gli occhi dei nostri amici/follower e gli argomenti scelti possono renderci influenti in un settore piuttosto che in un altro.

Klout brand

La necessità di capire chi è l’esperto in cosa sul web è alla base di strumenti come Klout – o l’italiano Buzzoole – che misurano la nostra presenza online, in termini quantitativi e qualitativi.

Il punteggio Klout  valuta la nostra influenza in rete, in base a come gli altri utenti interagiscono con i contenuti che postiamo sui social media.

Come funziona Klout?

Analizzando milioni di dati ogni giorno, l’algoritmo di Klout individua chi sono i migliori creatori di contenuti, li aiuta a essere sempre migliori e aiuta i brand e altri utenti a entrare in contatto con queste persone.

Il punteggio che Klout assegna ad ogni utente è frutto di un complesso algoritmo che prende in considerazione 400 variabili e le azioni su 15 diversi social media: il retweet, il like e il reply su Twitter; Like, Share e Commenti su Facebook e così via. Influisce anche chi reagisce ai nostri post, perché il like di nostra madre avrà meno valore di quello del marketing manager di cui sopra.

I tre valori chiave sono:

  • True Reach: quante persone influenziamo;
  • Amplification: quanto le influenziamo;
  • Network Impact: la capacità di influenza del network dei nostri contatti.

Klout Barack Obama

Come i giornalisti possono utilizzare Klout?

I giornalisti possono utilizzare Klout innanzitutto come uno strumento per il personal branding. In questo modo, se una testata giornalistica o una casa editrice sono alla ricerca di un autore che scriva di un determinato argomento, su Klout potranno scoprire se sono proprio io la persona giusta che stanno cercando.

In base a ciò che condivido sui miei canali, Klout mi indicherà come un esperto, ad esempio, in politica estera e mi proporrà dei contenuti da condividere che andranno a rafforzare la mia reputazione di influencer.

D’altro canto, Klout può essere utilizzato dai giornalisti anche per effettuare ricerche e scoprire, ad esempio, chi può essere l’esperto di un determinato argomento da intervistare. O scandagliare i suoi ultimi post social per preparare delle domande più pertinenti.

Volete sapere chi sono i giornalisti americani più influenti su Facebook e Twitter? Ecco la lista stilata in base al punteggio Klout. Volete sapere quali CEO tenere d’occhio? Ecco l’infografica, sempre fondata sul Klout score.

puneggio Klout

via wired.com

Come aumentare il Klout score?

Il punteggio Klout è, quindi, strettamente collegato alla nostra attività online. Il modo migliore per aumentarlo è creare un network, una rete di follower interessati a leggere e ricondividere ciò che pubblichiamo. Come sempre, ciò che conta è il contenuto, che deve essere attraente e sharable, e coerente con l’argomento di cui vogliamo diventare influencer.

Ma pubblicare non basta, è importante anche interagire con la nostra rete e partecipare alle conversazioni riguardo i topic che ci interessano.

Andando più nel dettaglio, le azioni che contano sono:

  • su Facebook – like, commenti, citazioni, numero di follower;
  • su Twitter – retweet (soprattutto la percentuale di retweet rispetto al numero di tweet), menzioni, liste;
  • su Google Plus – +1, commenti, reshare;
  • su LinkedIn – titolo, connessioni, raccomandazioni.

Il discorso è simile anche per gli altri social media. E non dimentichiamo Wikipedia!

klout score

via wired.com

Qualunque sia il motivo per cui utilizzare Klout, è comunque importare tenere presente che la nostra reputazione, e soprattutto la nostra influenza in rete conta ed è importante tenerla d’occhio!

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