Cresce SocialInfluencer.it, la classifica basata sul Klout (utilissima per i brand)

 In Uncategorized

Dopo Palermo e Catania, ora è la volta di Milano.

SocialInfluencer.it, la classifica delle persone che “vuole essere utile per cercare di misurare l’impatto online e sui social media”, nonché per “individuare soggetti che si ritiene possano influenzare potenziali compratori, elettori, decisori, ecc.”, infatti, ha allargato i propri orizzontali al capoluogo lombardo.

Come si legge sul sito, tutto ha inizio a Palermo, quando la classifica fu pubblicata, per la prima volta, su Rosalio.it, l’urbana blog del capoluogo siciliano, gestito dal blogger e web strategist Tony Siino.

“Visto la grande eco suscitata – si legge su www.socialinfluencer.it – si è pensato di farne un sito con un aggiornamento giornaliero”.

Ed ecco, quindi, le classifiche che hanno come centro di discussione anche gruppi chiusi, creati ad hoc, su Facebook, dove i membri si scambiano notizie, suggerimenti e eventi a cui sono invitati.

La graduatoria si basa sul punteggio assegnato agli utenti social da Klout, servizio di social networking, lanciato nel settembre del 2009, con lo scopo di offrire analisi statistiche personalizzati sulle reti sociali.

In particolare, come si legge su Wikipedia, il sito “stima l’influenza degli utenti attraverso il Klout score (da 0 a 100), ottenuto dal grado di interazione nei profili utente di siti popolari di social networking, tra cui Twitter, Facebook, Google+, LinkedIn, Foursquare, Tumblr, Instagram, Pinterest, ecc.”. E, aggiungiamo noi, YouTube, WordPress, Blogger, Flickr, Last.fm e Yammer.

Il Klout score, quindi, è il metro di misura preso in considerazione da SocialInfluencer.it per determinare le classifiche, potenzialmente molto utili per i brand.

Sì, perché le aziende, grazie a classifiche come quelle stilate dal progetto made in Palermo, possono individuare soggetti da contattare per promuovere beni o servizi, magari invitandoli per testarli o semplicemente per presentarli.

Il Social Influencer (che non necessariamente coincide con un professionista della comunicazione) è, quindi, una nuova figura della comunicazione marketing, ormai sempre più presa in considerazione dai brand, come i giornalisti in una conferenza stampa.

In un’intervista rilasciata nel 2013 da Joe Fernandez, co-fondatore e CEO di Klout, si legge che il sito “analizza milioni di singoli dati ogni giorno per comprendere chi sono i migliori creatori di contenuti, aiutarli a essere sempre migliori e aiutare i brand a entrare in contatto con queste persone”.

E, a proposito del punteggio medio, Fernandez ha detto: “Circa 41. Se hai più di 50 punti sei un buon produttore di contenuti. Sopra i 60 e i 70 punti troviamo i creatori di contenuti particolarmente attivi”.

Attenzione, però, il Klout Score si può manipolare. Come?

Ad esempio, utilizzando le APP che permettono di acquisire i like sulle foto di Instagram (uno di questi si chiama LikeMania e ne abbiamo parlato qui): “Siamo costantemente a caccia di segnali per capire cosa fa la gente e come le loro azioni influenzino il punteggio – ha spiegato Fernandez su questa questione – A differenza di Google, dove è facile creare migliaia di pagine che puntano a una sola e manipolare il page rank, Klout è people-based e far sì che molta più gente interagisca con te per alzarti il punteggio non è così facile”.

Comunque, classifiche come quelle aggiornate ogni giorno su SocialInfluencer.it, rappresentano un utilissimo strumento di marketing.

Post Consigliati

Lascia un Commento