Patto tra Facebook e i grandi giornali: notizie pubblicate direttamente sulle bacheche

 In Uncategorized

Tra Facebook e gli organi di informazione, si sa, c’è un rapporto di odio e amore. Da un lato Facebook è diventato una fonte vitale di traffico per gli editori che cercano di raggiungere un pubblico sempre più frammentato e incollato agli schermi degli smartphone, dall’altro è anche la principale fonte di distrazione dai siti di notizie.

Una soluzione che accontenti tutti forse c’è e Facebook la sta cercando da qualche mese attraverso delle trattative con almeno una mezza dozzina di media company. L’offerta di Zuckerberg è quella di ospitare il contenuto dei siti di notizie all’interno di Facebook, piuttosto che spostare gli utenti su un sito esterno.

Le motivazioni

Facebook controlla una quota enorme di traffico – il 40% e talvolta anche di più – e vuole ottimizzare il suo rapporto con gli editori.

Il social network di Palo Alto aveva già dichiarato di voler rendere l’esperienza di consumo di contenuti online più immediata. Gli articoli condivisi su Facebook sono attualmente collegati al sito web del publisher e in genere ci vogliono circa otto secondi per caricare il contenuto. Si tratta di decisamente troppo tempo, soprattutto se la navigazione avviene su un dispositivo mobile.

Come Facebook, anche le media company vogliono migliorare l’esperienza degli utenti, ma per loro si tratta di una strada da percorrere con i piedi di piombo. Gli editori sono abituati a mantenere i loro lettori all’interno delle loro piattaforme – soprattutto per accumulare dati importanti su di loro – quindi cosa ci guadagnano?

Per rendere l’offerta più interessante, Facebook avrebbe proposto agli editori la possibilità di guadagnare dalla pubblicità che affiancherà i contenuti.

I primi test con The New York Times, BuzzFeed e National Geographic

A quanto pare, Facebook inizierà a testare il nuovo formato nei prossimi mesi, con i partner iniziali The New York Times, BuzzFeed e National Geographic.

Mentre BuzzFeed ha una politica aperta sulla diffusione dei contenuti al di fuori del proprio sito, il Times usa un modello di abbonamento, quindi sarà interessante vedere come queste due diverse media company sfrutteranno la nuova opportunità. Che tipo di contenuti pubblicheranno solo su Facebook? Come ne trarranno beneficio?

Chi ci guadagna?

Come in tutti i casi ci sono i pro e i contro.

Da un lato bisogna valutare il vantaggio del raggiungere una vastissima audience come quella presente su Facebook e le entrate pubblicitarie che arriverebbero da tale accordo. Dall’altro c’è la prospettiva di dare via i contenuti e perdere visitatori del sito e i loro dati. Tali dati andrebbero invece a Facebook, che utilizza tali informazioni per indirizzare e monitorare i consumatori in modo più efficace per gli inserzionisti.

Post Consigliati

Lascia un Commento