La guerra di Twitter contro il terrorismo

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È noto come il terrorismo si serva dei social media per fare sia proselitismo che propaganda.

Twitter, soprattutto, è la rete sociale più utilizzata dai terroristi per lanciare i propri messaggi di odio, rivendicare attacchi e reclutare potenziali combattenti.

Ecco perché il social network dei cinguettii ha deciso di combattere duramente la propria battaglia contro il terrorismo e, in sei mesi, ha sospeso 235.000 account ‘pro ISIS’, annunciando altresì nuovi strumenti per filtrare minacce e abusi. Inoltre, chi è stato bloccato difficilmente può riaccendere alla piattaforma.

L’ANSA, inoltre, ha diffuso un dato molto significativo: le sospensioni quotidiane degli account legati al terrorismo sono aumentate dell’80% in un anno.

Insomma, i terroristi sono avvertiti: Twitter sta facendo di tutto per bloccare la loro fisiologica necessità di far parlare delle proprie azioni.

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