L’evoluzione social del giornalismo
Accedere ad un social network è diventata ormai una pratica quotidiana. Utilizziamo Facebook, Twitter & Co per condividere la nostra cena, organizzare un’uscita tra amici e mostrare i magnifici posti visitati durante l’ultima vacanza. Talvolta utilizziamo i social media, per caso o di proposito, per informarci sulle ultime notizie.
Questa infografica dell’Università della Florida, ci mostra che quasi il 50% delle persone leggono una breaking news prima sui social network e poi su fonti ufficiali. Pensateci bene, dove avete letto per la prima volta delle recenti rivolte in Ucraina o dell’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook?
La principale fonte di informazione degli utenti è, come prevedibile, il web – il 64,5% degli individui si informa sui siti di giornali online – seguito dalla carta stampata – 28,7% – che distanzia di pochissimo i social media – 27,7%. Questi numero ci inducono a pensare che ben presto molte più persone preferiranno informarsi direttamente su piattaforme social, e possibilmente da mobile, piuttosto che acquistare un quotidiano.
L’infografica ci ricorda quali sono gli eventi che più degli altri hanno trovato diffusione sui social network: la morte di Michael Jackson, il Royal Wedding e la campagna presidenziale statunitense sono solo alcuni esempi di come i social media si stiano imponendo sempre di più come mezzo di informazione, tra le altre cose.
E non pensiamo solo alle notizie condivise dai giornali sui propri account social, ricordiamo eventi come il terremoto in Virginia del 2011 o l’aereo precipitato nel fiume Hudson nel 2009 che sono stati diffusi prima dagli utenti su Twitter e poi dalle fonti di informazione ufficiali.
Molto è cambiato da quando il Presidente John F. Kennedy tenne la prima conferenza stampa in diretta televisiva o quando nel 1980 nacque la prima rete all news, la CNN. Col tempo abbiamo imparato a scattare foto, diffondere video su YouTube, aggiornare i nostri follower su Twitter.
Il giornalismo si fa sempre più social e sempre più collaborativo poiché ora gli utenti hanno i mezzi adatti per leggere, diffondere e fare notizia.