Gli strumenti di cui un giornalista digitale non può fare a meno
Caro giornalista digitale, sì parlo proprio con te con lo smartphone in mano cercando di prendere appunti, scattare foto e inviare informazioni alla redazione contemporaneamente. Io e te sappiamo bene quanto il nostro lavoro si sia evoluto negli ultimi anni, e con lui anche noi e i nostri “attrezzi del mestiere”.
Se prima un block notes e una penna era tutto ciò di cui avevamo bisogno per fare notizia, oggi dobbiamo raccontarla in diretta, con foto, video e post sui social.
Per fare tutto questo bisogna avere gli strumenti adeguati, quindi ecco qualche suggerimento.
Scrittura
Per prendere appunti non c’è tool migliore di Evernote: esso ti permette di scrivere testo, registrare idee, allegare foto e video, suddividere le note per tag e sincronizzarle su più piattaforme.
Ma lo strumento su cui la notizia “prende vita”, lo sappiamo, è WordPress. La maggior parte dei blog utilizzano questo sito per pubblicare i propri articoli. Caro giornalista digitale, se non sai usarlo sei messo male.
In ogni caso hai bisogno di un dispositivo portatile che ti permetta di scrivere con attenzione: con l’iPhone non si può fare proprio tutto. Un ottimo compromesso sono i tablet con tastiera, come il Microsoft Surface o il Lenovo ThinkPad Yoga che offrono la praticità di un tablet con le funzionalità di un pc. Non dimenticare di stipulare un contratto di abbonamento per la connessione internet, non sai mai quando ti può servire.
Interviste
E le interviste? Se non le registri in video e ti interessa solo l’audio, puoi usare Soundcloud (sito e app) che ti permette di registrare, pubblicare ed embeddare su tuo sito interviste e podcast.
Se proprio devi trascrivere un testo scegli Transcribe, disponibile online o per il download.
Il giornalista digitale fa le interviste online, e se non vuoi farlo via mail una buona soluzione può essere Google Hangouts, che ti permette di fare videochiamate “alla vecchia maniera” come su Skype, hangout registrati e dirette video.
Foto
Una notizia senza visual non ha senso di essere pubblicata. Le immagini, quindi, devono essere subito disponibili e devono anche essere di buona qualità e curate. Diciamo no alle foto sgranate di persone al buio senza flash!
La prima cosa a cui devi pensare è la fotocamera. Come dicevamo anche prima, l’iPhone – o un Samsung o un Lumia – a volte non basta, quindi il consiglio è di attrezzarti con una fotocamera compatta con wi-fi integrato, che ti permetta di scattare le foto e inviare o pubblicare alla velocità della luce. Sono un esempio la Nikon Coolpix S800c (con sistema operativo Android), la Fujifilm XP80 (resistente ad acqua) e la Canon G7 X (ottima anche per fare video).
Se devi accontentarti dello smartphone, munisciti delle app giuste e sfrutta al meglio le funzionalità del dispositivo, come panorama e burst mode.
Lo step successivo è imparare a post-produrre le immagini, ovvero saper apportare quelle modifiche necessarie su luminosità, contrasto, esposizione e dimensione che ti permettono di rendere la tua immagine perfetta. Il re dei tool per la post-produzione è, che lo dico a fare, Photoshop di Adobe, che è a pagamento su PC e Mac e che offre anche delle app per dispositivi mobile.
L’alternativa free per PC è Gimp, ma se usi un dispositivo Apple potrebbero bastarti anche gli strumenti di modifica del visualizzatore di immagini. Su smartphone e tablet la scelta è ampia, da VSCO Cam a Camera Plus.
Video
Stesso discorso delle foto: se devi pubblicare un video – reportage o intervista – cerca di farlo con la migliore qualità possibile. I tool che puoi utilizzare per la condivisione sono Instagram (15 secondi), Vine (6 secondi), YouTube, Vimeo.
Se vuoi essere proprio sul pezzo puoi condividere in streaming live con Meerkat, che condivide in automatico un link sul tuo account Twitter per seguire la “tua” diretta. Simile, ma molto più social, è Periscope, che ti consente di interagire facilmente con gli spettatori.
Il travolgente successo di Meerkat e Periscope ha dimostrato che un altro campo molto apprezzato dagli utenti è quello del live video streaming. E qui una partita molto importante potrà essere giocata da Streamago Social, app lanciata da Tiscali che per la prima volta in assoluto rende possibile la trasmissione live di video direttamente su Facebook. In attesa di un generale miglioramento della disponibilità di banda in mobilità l’app consente anche di limitare il live streaming ad un flusso audio. Alla fine del live i contenuti rimangono disponibili in modalità on demand.
Raccontare
Se vuoi arricchire la tua storia, ci sono molti tool che ti permettono di offrire informazioni in maniera interattiva. Se vuoi raccogliere tutti i post social legati ad un evento, puoi usare Storify, un tool gratuito che ti permettere di creare una timeline di tweet, foto, video pubblicati sui social media e aggiungere anche del testo per arricchirli.
Se ti piacciono i grafici e mappe, non puoi non utilizzare Datawrapper, ideato per creare visual in poco tempo e utilizzato da The Washington Post, The Guardian e The Wall Street Journal.
Puoi aggiungere contenuti alle immagini con ThingLink, creare timeline intuitive e interattive con Timeline JS e pubblicare dati in maniera interattiva con Tableau.
Ricerca
Un vero giornalista digitale è sempre sul pezzo e non c’è modo migliore di informarsi che chiedere a Google: imposta un Google Alert per monitorare il Web per trovare nuovi contenuti interessanti: scegli una keyword d’interesse e il tool ti avviserà via mail quando un contenuto con quella keyword viene pubblicato.
Se invece vuoi tenere sotto controllo i social media, puoi affidarti a Topsy o a Tagboard per monitorare delle parole chiave e a Geofeedia per effettuare ricerche localizzate.
C’è poi IFTTT (If this then that) che ti permette di fare praticamente tutto: imposta, ad esempio, un avviso via email – o SMS – quando avviene un determinato evento, oppure poi fargli salvare automaticamente le foto che pubblichi su Instagram su una ccount Dropbox. Le possibilità sono davvero infinite.