Twitter, perché gli hashtag sono importanti?

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Nonostante il calo di iscrizioni e di introiti, Twitter – che ieri ha compiuto 10 anni – resta senza dubbio il social network che di più ha influenzato tutti gli altri, Facebook compreso.

Un esempio su tutto: l’hashtag. La parola con l’asterisco (#), infatti, prima è comparsa sulla rete sociale creata da Jack Dorsey nel 2006, poi altrove: Facebook, Google Plus, Instagram…

E quale modo migliore per festeggiare il compleanno di Twitter, anche se in ritardo di 24 ore, con l’approfondire l’uso dell’hashtag?

Innanzitutto, per hashtag s’intende l’utilizzo di una parola chiave all’interno di un tweet con lo scopo di categorizzare il messaggio, rendendolo più facile da ricercare e facendolo così partecipare a una conversazione collettiva attorno a un determinato argomento.

Perché, quindi, bisogna fare uso degli hashtag nel social media marketing? Per due fondamentali ragioni:

1. Per scovare il vostro target di riferimento (esempio: se il profilo gestito fa riferimento a un’azienda che produce pasta, meglio buttarsi in uno degli hashtag più gettonati del settore: #cucinasostenibile).
2. Per raggiungere più utenti possibili: sì, perché su Twitter il numero dei follower non è un recinto al di là del quale non si può andare. In pratica, anche un profilo con 100 follower può raggiungere migliaia di iscritti, se si usano gli hashtag giusti e si ha la capacità di insinuarsi con creatività nelle tendenze (ovvero negli argomenti più twittati).

Altro motivo che deve spingere all’uso degli hashtag è la considerazione che, in loro presenza, un tweet raddoppia la propria possibilità di coinvolgere altri utenti (engagement).

Sì, ok: ma come si fa a scovare gli hashtag più popolari?

Ad esempio, operando su questi tre siti:

1. www.hashtags.org (in lingua inglese);
2. www.twubs.com (in lingua inglese);
3. it.tagdef.com (in italiano).

E voi? Qualcosa da aggiungere su quest’argomento?

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